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Ancora scaffali semivuoti nei supermercati Tuodì.

09-07-2017 19:39 - notizie
Tuodì è una catena italiana di punti vendita discount nata dall'acquisto nel 2013 da parte del gruppo TUO della rete di vendita della società DICO ("Discount Coop") nata a sua volta nel 1994 e fino al 2013 controllata dalle grandi cooperative CoopAdriatica, CoopEstense, CoopConsumatoriNordest, CoopLiguria, CoopLombardia, Novacoop e Unicoop Tirreno.
Nell'aprile 2013 il Gruppo TUO trasferisce la sede legale della catena a Roma e cambia nome ai negozi che da Dico diventano Tuodì. Vengono aperti numerosissimi nuovi punti vendita ma inizia una serie di bilanci in rosso.

14 marzo 2017
L'insegna Tuodì è stata messa all'asta dai suoi soci. La notizia è stata diffusa da Debtwire - società specializzata nelle informazioni finanziarie - e rilanciata da Milano Finanza, secondo cui il discounter tedesco ALDI sarebbe interessato alla catena italiana che conta oltre 400 punti vendita nella Penisola. Tra i potenziali compratori potrebbero esserci anche i fondi Oxy Capital e Attestor Capital e il gruppo italiano Eurospin.

1 giugno 2017 (da il Sole24ore)
La catena discount Tuodì è sotto una montagna di debiti. Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili la società avrebbe accumulato un debito lordo di 450 milioni, di cui 160 verso banche, 225 verso fornitori e 29 verso l'erario. Nell'ultimo bilancio disponibile, il 2014, Dico spa registrava ricavi per 727 milioni (528 l'anno prima) con una perdita di 47 milioni. Il piano industriale 2015/19 ha comportato numerose trasformazioni ma, alla fine, qualcosa dev'essere andato storto. L'azienda ha promesso ai sindacati che entro giugno 2017 troverà una soluzione ai gravi problemi di gestione. Per questo incontrerà le segreterie nazionali dei lavoratori.
Nel frattempo in molti negozi si segnala penuria di merce in vendita.
I dipendenti del gruppo Tuodì e Dico sfiorano quota 6mila. La società ha un solo Centro di distribuzione che serve una rete estesa dal Veneto al Piemonte fino alla Sicilia.

7 luglio 2017
È sempre più grave la situazione della catena di supermercati Tuodì. La società è travolta da una pesante crisi debitoria, stimata sui 350-400 milioni di euro, e nulla si sa delle sue prospettive.
L'incontro tra sindacati e proprietà, tenutosi giovedì 6 luglio a Roma, non ha prodotto l'effetto sperato.
"La vertenza Tuodì Dico si fa sempre più difficile - spiegano i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs - la situazione del gruppo è precipitata nelle ultime settimane, che hanno visto scaffali vuoti in molti negozi a seguito di mancate forniture, dovute probabilmente alla forte situazione debitoria in cui versa la società". Le tre sigle hanno anche stigmatizzato "lo scenario prospettato dai vertici aziendali attraverso la cessione a 'spezzatino' della rete vendita, che complicherebbe ulteriormente la situazione occupazionale senza alcuna garanzia sulla prosecuzione dei rapporti di lavoro. All'incontro del 6 luglio - continuano i sindacati - l'azienda ha manifestato la volontà di garantire la continuità dell'attività ormai paralizzata in molte realtà territoriali, in ragione della mancata fornitura delle merci. Ma all'incontro l'azienda si è presentata senza alcun piano industriale, come aveva invece garantito in un precedente confronto, volto a tutelare l'occupazione e il mantenimento dei punti vendita in odore di chiusura". I sindacati hanno quindi indetto uno sciopero per l'8 luglio e chiesto di essere ricevuti dal ministero dello Sviluppo economico che ha comunicato ai sindacati la disponibilità al confronto.

CittaInsieme esprime la massima solidarietà al personale dei negozi del nostro territorio confidando di vederli tornare quanto prima a pieno regime e alla qualità che li ha sempre contraddistinti.

Nettuno - via Carlo Cattaneo; Anzio - via Carlo Goldoni; Ardea - viale S.Lorenzo





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