Acqualatina - il ricorso sulle Partite pregresse 2006-2011
15-08-2018 18:54 - ACQUA
12 giugno 2019 - per questa data è fissata presso il Tribunale l’udienza per esaminare il ricorso collettivo (Class Action) contro Acqualatina promosso da un comitato di utenti e basato sui seguenti punti:
- stabilire se è stato lecito dal 2016 in poi addebitare gli importi denominati “Recupero costi del 2006-2011” ;
- valutare se è stato violato il principio che vieta l’applicazione di norme retroattive.
La questione nasce dai 44 milioni di euro dovuti come canoni di concessione ai vari Consorzi di bonifica per il periodo 2006-2011.
Sono soldi che i comuni hanno sempre versato ai consorzi di bonifica e che quando si creò il cosiddetto ATO4, cioè l'associazione fra 33 comuni del territorio finalizzata a creare un servizio idrico integrato, si confermò che sarebbero rimasti a loro carico ripartendoli in proporzione ai rispettivi abitanti.
Quando nel 2003 si affidò la gestione del servizio alla società Acqualatina (formata da un socio privato e dai 33 comuni come soci pubblici) si pensò di semplificare la riscossione di tali fondi incaricando appunto Acqualatina di incassarli e girarli ai Consorzi.
Dopo alcuni anni però, probabilmente a causa di eccessive morosità, l'incasso non riusciva a coprire la somma necessaria e nel 2010-11 Acqualatina segnalò il problema mentre i Consorzi premevano per rivendicare i pagamenti.
La Conferenza dei Sindaci partecipanti alla gestione dell'ATO4 stabilì dunque a fine 2011 un piano di recupero basato sull'addebito dei 44 milioni ripartito fra tutti gli utenti in proporzione ai consumi di ciascuno, piano che nel 2013 fu approvato dall'autorità governativa che regola le tariffe dei servizi pubblici.
Sulle bollette ciò si sarebbe indicato con la voce "Recupero costi del 2006-2011".
Il piano prevedeva una rateizzazione in modo da non gravare tutto insieme sugli utenti:
all'inizio si decise di recuperare la somma in 5 anni, (2 milioni nel 2014, 10mln nel 2015, 10mln nel 2016, 12mln nel 2017 e 10mln nel 2018).
Ma in seguito si decise di graduare di più le rate che si diluirono perciò su 8 anni (1mln 2014, 7mln 2015, 7mln 2016, 12mln 2017, 10mln 2018, 2mln 2019, 2mln 2020, 2mln nel 2021).
E questa è la attuale rateizzazione che spiega anche perché gli importi in bolletta di questi "arretrati" sono leggermente aumentati dal 2015 al 2017 e comincino a scendere dal 2018 per poi essere destinati a quasi scomparire dal 2019 al 2021.
Nelle intenzioni dei Comuni questo rientro delle somme permetterà ad Acqualatina di poter finalmente rinforzare il programma di ammodernamento della rete che è risultato fin qui semiparalizzato dalla pressione dei Consorzi creditori.
LE TAPPE DEL RICORSO CONTRO ACQUALATINA
FEBBRAIO 2018 - Il Comitato per la Class Action contro Acqualatina chiede al tribunale l'autorizzazione a presentare al Giudice ordinario un'azione giudiziaria collettiva (Class Action) contro Acqualatina sui seguenti 6 punti: [Fra parentesi quadre riportiamo il parere sul singolo punto espresso dal Tribunale a giugno 2018]
1 accertare se Acqualatina non ha rispettato l'obbligo di tenere in efficienza la rete a Formia e aree limitrofe
[ricorso respinto perché non sono state fornite date e durate dei guasti né in quali comuni si sono verificati]
2 dichiarare illegittimo l'addebito di 560 euro l'anno per quota fissa agli utenti di Formia e vicini malgrado il servizio non abbia sempre funzionato da maggio 2017 a gennaio 2018
[respinto perché non sono indicati i singoli eventi e di quanto si è effettivamente ridotto il servizio]
3 ordinare ad Acqualatina di rimborsare gli utenti di Formia e vicini per le interruzioni idriche da maggio 2017 a gennaio 2018
[respinto perché non sono indicati i singoli eventi e di quanto si è effettivamente ridotto il servizio]
4 ordinare ad Acqualatina di risarcire gli utenti con 500 euro a testa per il danno derivato dal cambiamento delle condizioni di vita quando è mancata l'acqua
[respinto perché obiettivamente poco documentato]
5 ordinare ad Acqualatina di risarcire gli utenti con 500 euro a testa per le spese per acquisto acqua in bottiglia, bicchieri di carta, taniche e riparazione elettrodomestici per quando è mancata l'acqua
[respinto perché non sono indicate quante e quali interruzioni sono avvenute]
6/a stabilire che dal 2016 non sono dovute le voci presenti in bolletta come "Recupero costi del 2006-2011";
[questo ricorso è ammesso perché Acqualatina ha documentato in bolletta i singoli addebiti e quindi ci sono informazioni comuni a tutti gli utenti il che giustifica l'azione collettiva; inoltre è possibile che sia stato violato il principio che non si possono applicare norme retroattive].
6/b dichiarare decadute per prescrizione quinquennale tutte le richieste di pagamento di Acqualatina per questa voce
[ricorso non ammesso perché Acqualatina fino al 2013 non poteva materialmente chiedere quelle somme, cioè prima che l'Autorità delle tariffe autorizzasse gli addebiti].
GIUGNO / LUGLIO 2018 - Il Tribunale di Roma esamina la richiesta del Comitato di utenti e respinge i primi 5 punti perché non hanno i requisiti per un'azione collettiva (mancano dati specifici, sono generici, non documentati, non espongono dati omogenei che giustifichino un'azione collettiva, ecc.).
Dice che si può fare ricorso solo su una parte del n.6 e fissa al 12 giugno 2019 l'udienza per esaminarlo; il termine per chi vuole aderire all'iniziativa scade a febbraio 2019.
Potranno aderire solo i privati che dal 2016 hanno ricevuto in bolletta alcuni addebiti sotto la voce "Partite pregresse del periodo 2006-2011".
(gli importi andranno quindi versati direttamente dai comuni ricavandoli dalle tasse);
mentre a coloro che avranno firmato il ricorso verranno anche rimborsate le somme pagate a quel titolo dal 2016 al 2018.
ALCUNE INDICAZIONI UTILI PER CHI E' INTERESSATO A FIRMARE
Termine per firmare: 28.2.2019
Dove: sui moduli come quello scaricabile qui in basso da inviare all'email del Comitato
Spese: il Comitato chiede 15 euro al momento della firma per sostenere le spese organizzative.
MA DI CHE SOMME STIAMO PARLANDO?
Gli importi variano da utenza ad utenza essendo stati proporzionati ai consumi di ciascuno ed inoltre variano da un anno all'altro per effetto della gradualità della rateizzazione spiegata sopra.
Orientativamente si aggirano intorno ai 7 centesimi per ogni metro cubo di acqua fatturata.
Nella figura riportiamo l'esempio (reale) di una utenza domestica residente relativa a una bolletta del 2016 di un cliente che ha pagato nel biennio 2016/2018 circa 800 euro di bollette d'acqua. .
Se quell'utente aderisse alla Class Action, e se a giugno 2019 il Tribunale gli desse ragione, gli rientrerebbero per l'intero periodo considerato circa 165 degli 800 euro pagati.
AGGIORNAMENTO DI DICEMBRE 2018: IL RICORSO NON E' STATO AMMESSO DA PARTE DEL CONSIGLIO DI STATO.
PER QUANTO ABBIAMO SPECIFICATO SOPRA LA DECISIONE PARE QUANTO MAI AVVEDUTA.
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