Quando il sacchetto è stupido.
01-06-2020 12:34 - notizie locali
Quello della foto è un soggetto purtroppo alquanto abituale dalle nostre parti: un sacco di rifiuti abbandonato sotto un anonimo lampione in una via qualsiasi di Anzio.
L'impulso immediato che suscita è uno sdegnatissimo e sacrosanto "Ma guarda che incivili!" e la rabbia ci sta tutta.
Però come negare che è un fenomeno che si ripete ormai da anni, precisamente dal 2013 anno dell'avvio del servizio di ritiro a domicilio dei rifiuti noto anche come "porta a porta"?
E che da anni i diversi tentativi di estirparlo non sono approdati quasi a nulla? Vale la pena di rifletterci un po' su e magari usando il cervello vedere di capire come venirne fuori.
Ovviamente per trovare la soluzione va prima capito il problema. Allora cosa ci dice quel sacchetto?
Si presenta come un sacco da 100 litri di plastica nera, ben legato e con un cartello appiccicato su cui è scritto a caratteri cubitali "PLASTICA".
Questi elementi fanno dedurre che chi lo ha confezionato e lasciato lì all'alba di un lunedì:
- è una persona che ha lasciato la città dopo aver aperto casa per uno o due giorni
- ha nozioni di differenziata (tanto è vero che ci ha scritto sopra il tipo di contenuto)
- sa che la plastica non viene ritirata lo stesso lunedì altrimenti lo avrebbe lasciato davanti casa propria
- lo ha deposto in un punto non immediatamente associabile ad una abitazione (sapendo che avrebbe fatto rischiare una sanzione agli abitanti per deposito di sacchi per più giorni davanti casa propria)
- sa che portarlo in altro comune (per es.Roma) comporta multe salate
- sa che la plastica "leggera" (buste, flaconi, ecc.) non viene accettata dal centro raccolta e che l'unico canale è il porta a porta
- non sa che la busta nera è ormai illegale e verrà ignorata dai raccoglitori
- non sa che nessuno ritirerà quel sacco
- non sa che un sacco in strada è come una calamita che se ne tira dietro altre decine in un baleno.
Quindi il nostro bell'eroe NON SA che per evitare guai peggiori gli abitanti della zona si sono premurati di prendere il sacco, aprirlo e travasarlo nel PROPRIO bidone della plastica dopo averne verificato il contenuto.
Forse costoro sono stupidi. Forse. Di sicuro sono stati molto, ma moooolto più intelligenti e previdenti di colui che si è scaricato coscienza e pattumiera con un gesto solo.
In conclusione?
E' evidente che il servizio di raccolta in una località popolata in gran parte da soggiornanti brevi NON PUO' LIMITARSI al porta-a-porta ma va rinforzato con qualche altro metodo che permetta a chiunque in qualunque giorno di lasciare in maniera regolare i propri rifiuti, naturalmente differenziati. I modi possono essere vari: installare batterie di contenitori differenziati in ogni quartiere, oppure organizzare dei punti volanti di consegna o infine autorizzare gli attuali due ecocentri per rifiuti ingombranti ad accettare anche i rifiuti "leggeri" finora vincolati al porta-a-porta.