Bufale in Rete: questo vero puzza di falso
Questa rubrica vuole essere un piccolo faro puntato sui falsi della rete.
Sino a circa 30 anni fa il messaggio era da uno a molti: l’informazione prodotta da un singolo era ricevuta da molti.
Dall’inizio del secolo la comunicazione grazie a internet è diventata da molti a molti: ogni informazione può essere scritta, comunicata, contestata e smentita da chiunque. Ogni persona che accede al WEB può facilmente e con la stessa rilevanza editoriale smentire un esperto e lanciare la sua verità.
In questo colloquio tra esperto e critico “ignorante” spesso è il secondo che appare più credibile per la apparente semplicità delle argomentazioni e perché l’esperto dovrebbe ogni volta creare un corso universitario ad hoc per
dare una risposta completa.
È questo il terreno di coltura delle notizie false che sembrano vere. E per strani meccanismi di comunicazione sono proprio le notizie false che viaggiano e si diffondono di più.
In questa situazione di “caos paritetico” proprio la rete può fare giustizia in quanto fornisce tutti gli strumenti di verifica: il fact checking, cioè il confronto tra varie fonti della stessa notizia il che permette di arrivare a una verità quasi certa.
In effetti ci sono in giro “falsari” che per i più vari motivi tentano di indurci a credere alle fake news, ma è anche vero che ci sono molti creduloni.
E allora? Allora apriamo il nostro cervello prima di accettare per vera qualsiasi notizia.
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