Anzio: prende forma una nuova Riserva Naturale dopo quella di Tor Caldara.
13-10-2021 18:32 - notizie locali
Il Consiglio comunale di Anzio nella seduta del 5 ottobre 2021 ha votato all’unanimità un ordine del giorno con cui impegna il sindaco a sostenere in Regione l’istituzione della Riserva Naturale Regionale “Macchia della Spadellata” e a predisporre un piano di tutela e sviluppo dell’area archeologica di Colle Rotondo (*) in essa inclusa.
Parallelamente il sindaco dovrà avviare con la Regione le procedure per costituire un ente di gestione di tutti i circa 700 ettari di aree protette ricadenti nel territorio anziate.
Parallelamente il sindaco dovrà avviare con la Regione le procedure per costituire un ente di gestione di tutti i circa 700 ettari di aree protette ricadenti nel territorio anziate.
L'Ordine del Giorno è stato presentato dal Consigliere Flavio Vasoli ed approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale. L’ente di gestione ipotizzato si chiamerà “Anzio Natura”.
L’iniziativa si affianca a quella già approdata in Regione Lazio mirante all’ampliamento della Riserva di Tor Caldara includendovi parte della prospiciente tenuta agricola della Vignarola (proposta di legge n.189 del 8/10/2019).
Le aree protette ad Anzio:
• Macchia della Spadellata, codice sito IT6030044 di superficie 375 ha;
• Lido dei Gigli, codice sito IT6030045 di superficie 221 ha;
• Tor Caldara, codice sito IT6030046 (zona solfatara e fossi) di superficie 43 ha;
(*) approfondimento su Colle Rotondo
Nei recenti anni ’60, grazie a riprese aeree del terreno, fu individuato dall’archeologo romeno Dinu Adamesteanu un abitato arcaico all’interno dell’area SIC di Macchia della Spadellata; il sito è stato poi oggetto di ripetute indagini di superficie negli anni 1970-80 che evidenziarono fasi di occupazione comprese tra la prima Età del Ferro e il II sec. a.C. messe anche in relazione con la vicina necropoli di Cavallo Morto scoperta nel 1981.
Nuove ricognizioni del pianoro nel 2003-2004 hanno confermato presenze di età protostorica e materiali di età arcaica e tardoarcaica, oltre a un deposito votivo con materiali databili tra il 750 ed il 400 a.C.
Caratteristica dell’abitato è la presenza di due apprestamenti difensivi.
Il più esterno insiste sull’estremità orientale del pianoro mentre sull’estremità occidentale appare un notevole rialzo del terreno, un aggere, la cui tipologia e cronologia potrà essere definita solo con interventi di scavo.
Questa seconda linea di difesa circoscrive un’area di circa 3 ettari caratterizzata da una linea di compluvio mediana che potrebbe corrispondere all’asse stradale principale dell’abitato.
Una interessante e documentata raccolta di materiali provenienti dal sito è visitabile presso la sede del Consorzio di Lido dei Pini di Anzio in via dei Tulipani 8.
L’iniziativa si affianca a quella già approdata in Regione Lazio mirante all’ampliamento della Riserva di Tor Caldara includendovi parte della prospiciente tenuta agricola della Vignarola (proposta di legge n.189 del 8/10/2019).
Le aree protette ad Anzio:
• Macchia della Spadellata, codice sito IT6030044 di superficie 375 ha;
• Lido dei Gigli, codice sito IT6030045 di superficie 221 ha;
• Tor Caldara, codice sito IT6030046 (zona solfatara e fossi) di superficie 43 ha;
(*) approfondimento su Colle Rotondo
Nei recenti anni ’60, grazie a riprese aeree del terreno, fu individuato dall’archeologo romeno Dinu Adamesteanu un abitato arcaico all’interno dell’area SIC di Macchia della Spadellata; il sito è stato poi oggetto di ripetute indagini di superficie negli anni 1970-80 che evidenziarono fasi di occupazione comprese tra la prima Età del Ferro e il II sec. a.C. messe anche in relazione con la vicina necropoli di Cavallo Morto scoperta nel 1981.
Nuove ricognizioni del pianoro nel 2003-2004 hanno confermato presenze di età protostorica e materiali di età arcaica e tardoarcaica, oltre a un deposito votivo con materiali databili tra il 750 ed il 400 a.C.
Caratteristica dell’abitato è la presenza di due apprestamenti difensivi.
Il più esterno insiste sull’estremità orientale del pianoro mentre sull’estremità occidentale appare un notevole rialzo del terreno, un aggere, la cui tipologia e cronologia potrà essere definita solo con interventi di scavo.
Questa seconda linea di difesa circoscrive un’area di circa 3 ettari caratterizzata da una linea di compluvio mediana che potrebbe corrispondere all’asse stradale principale dell’abitato.
Una interessante e documentata raccolta di materiali provenienti dal sito è visitabile presso la sede del Consorzio di Lido dei Pini di Anzio in via dei Tulipani 8.