Mostra A&M: il tombolo di Pescocostanzo
23-05-2024 08:19 - CULTURA
Mercoledì 22 si è parlato di tombolo, la tecnica di tessitura che si esegue intrecciando filati in modo da seguire il disegno posato su un rullo imbottito, il tombolo appunto.
A farlo è stata Orietta Less, sperimentatrice di grafica, pittura, scrittura, scultura e di cento altre branche creative, in una chiacchierata fatta con Carla Boni davanti a un circolo di persone venute al Sangallo per l'occasione.
La conversazione ha trattato marginalmente la tecnica di questa tessitura, centrandosi principalmente sulla bella vicenda che vide protagonista Lucilla Less Arciello, la mamma di Orietta, che fra gli anni '70 e gli '80 intraprese una ricerca sul lavoro delle tessitrici del paesino abruzzese di Pescocostanzo.
Lucilla aveva notato come le "trinaie", così vengono definite le operatrici di questa tecnica, possedevano conoscenze complesse che però richiavano di scomparire con loro; inoltre le caratteristiche individuali raramente interagivano perdendo molte potenzialità di miglioramento ed evoluzione.
Con una indagine metodica e scrupolosa, fatta di interviste alle lavoratrici e di consultazioni di archivi, di raccolta di informazioni sull'ambiente sociale ed economico del paesino, compilò alla fine un rapporto scientificamente valido ed utilizzabile.
E ad utilizzare quel documento fu il Comune di Pescocostanzo che se ne avvalse per istituire nei primi anni '90, la locale Scuola del Tombolo.
Di essa il paese raccoglie oggi i frutti, fatti di diffusione della tecnica fra le nuove generazioni e di crescente esportazione dei manufatti.