05 Febbraio 2025
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"Shingle", lo sbarco alleato del 1944 da Lido dei Pini a Torre Astura.

18-01-2025 08:02 - storia

Venerdì 21 gennaio 1944, alle 17:20, la flotta del contrammiraglio Thomas Troubridge levò le ancore dal porto di Napoli diretta ad Anzio.
Iniziava l’OPERAZIONE SHINGLE che aveva l’obiettivo di aggirare le difese tedesche attestate sulla Linea Gustav (fra Napoli e Roma) e agevolare l’avanzata alleata verso Roma.
La flotta da sbarco era composta da 230 navi, con a bordo 2 Divisioni di Fanteria (una americana e una britannica) per complessivi 40.000 soldati e quasi 5.000 veicoli.
Al comando il Generale americano John P. Lucas.

Alle 00:04 del 22 gennaio, in una notte chiara ma fredda, le prime imbarcazioni alleate gettarono l'ancora a 5 chilometri dal litorale e iniziarono le operazioni di sbarco, favorite dall'assenza di vento e dal mare calmo.
Reparti speciali precedevano lo sbarco utilizzando speciali canoe di tela pieghevoli che nel buio della notte venivano calate in acqua dai sottomarini-guida; in ciascuna di esse erano due persone, una restava a distanza nella canoa mentre l’altra si avvicinava a nuoto alla spiaggia per individuare le difese nemiche, prendere nota della pendenza, del tipo di terreno e vedere se lì fosse possibile lo sbarco.

La Divisione britannica sbarcò a 8 chilometri a nord di Anzio su un ampio tratto di litorale denominato Peter Beach, che andava da Tor Caldara all'attuale Lido dei Pini. I genieri si dedicarono subito a disinnescare le mine sulla riva. Ben presto migliaia di uomini avanzarono verso il bosco di Padiglione, imbattendosi soltanto in uno sparuto gruppetto di tedeschi fatti prigionieri mentre ancora dormivano.

La 3ª Divisione fanteria statunitense sbarcò invece in più punti lungo il litorale compreso fra Anzio, Nettuno e Torre Astura, detto in codice X Ray Beach.
Una parte prese possesso del tratto che va dal fiume Loricina a Torre Astura, cioè l’area del Poligono militare.
Un corpo di ranger approdò sulla spiaggia situata tra Anzio e Nettuno (nota come “i Marinaretti”) e avanzò a ridosso del Paradiso sul Mare neutralizzando una batteria antiaerea e facendo diciannove prigionieri.
Nel “Paradiso” stabilirono il loro Quartier Generale.

Alle 03:05 il generale Lucas, osservando la situazione con il cannocchiale dalla nave ammiraglia, trasmise al generale Clark il messaggio: «Cielo sereno, mare calmo, poco vento, nostra presenza non scoperta. Nessun carrarmato ancora portato a terra, ma l'attacco procede bene».

Alle 06:15 tre reggimenti della 3ª Divisione si erano portati 5 chilometri nell'interno e, per impedire al nemico manovre di aggiramento, demolirono i ponti sul canale delle Acque Alte (all’epoca detto canale Mussolini) che attraversa Borgo S.Maria e arriva in mare a Foceverde.

Alle 07:30 i ranger occuparono Anzio. Nel porticciolo i genieri rimossero 20 tonnellate di esplosivo piazzato dai tedeschi in previsione della sua demolizione e catturarono un battaglione di genieri tedeschi inviato ad Anzio per far saltare il molo.
La polizia militare installò la segnaletica per incanalare e gestire il continuo afflusso di veicoli, carri armati e truppe, accolte con favore dalla popolazione.
Alle 8 del mattino il 509° Battaglione Fanteria Paracadutisti si spinse ad Est lungo la strada costiera occupando Nettuno.


L’operazione di sbarco comportò 13 morti, 97 feriti, 44 dispersi tra gli anglo-americani e 40 caduti e 200 prigionieri tra i tedeschi.





DOPO LO SBARCO

Un mese esatto dopo, il 22 febbraio, il generale Lucas fu sostituito dal Generale Truscott.
Entrambe le parti in lotta si rinforzarono considerevolmente. Accanto ai tedeschi furono schierate anche alcune truppe italiane. Nonostante gli enormi sforzi però né le truppe dell’Asse furono capaci di respingere il nemico in mare, né le truppe alleate riuscirono a penetrare nell’entroterra.
Battaglie furiose e sanguinosissime si ebbero in particolare nei pressi di Aprilia, città indicata sulle carte alleate come The Tobacco Factory (la Fabbrica di tabacco) perché vista come tale a causa dell’erronea interpretazione del suo profilo urbanistico (piccola e con strade geometriche) e architettonico (torre civica e campanile scambiati per ciminiere). La città fu conquistata dagli inglesi il 28 maggio.
Nello stesso mese la situazione generale si sbloccò con il cedimento delle difese tedesche a Montecassino.



[ricostruzione, sintesi e mappa a cura di C.Tondi]




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